L’alito sano non ha alcun odore, se lo acquista è segno che qualcosa non va, a meno che l’odore non dipenda da cibo ingerito poco prima. Esistono alimenti ricchi di oli essenziali e principi attivi sulforati, come aglio, cipolla, scalogno e erba cipollina, che sono ben conosciuti come alitogeni e attentamente evitati da chi desidera mantenere il proprio alito in condizioni ottimali. Tali alimenti, una volta entrati nel circolo sanguigno, passano nei polmoni e vengono emessi con l’aria espirata. Il processo continua fino a che l’apparato escretore non li elimina completamente, potendo causare fiato maleodorante a lungo, nonostante un’igiene orale tempestiva e ben eseguita.

Molte persone hanno problemi di alito cattivo (in latino “halitosis”), anche se nessuno lo ammette volentieri. Spesso però le persone colpite non se ne accorgono nemmeno poiché sono diventate insensibili al loro alito. L’ambiente circostante invece lo è molto.

Ma l’alito cattivo non è destino irreparabile, è infatti possibile combatterlo con efficacia.

Le cause di questo problema sono molteplici. Nella maggior parte dei casi si tratta di batteri che si sono insediati nella cavità orale e della faringe, oppure di un problema di digestione (p.es. gastroenterite, bruciori e acidità di stomaco ecc).